Si chiama generosità fuori misura.
Conosco molte persone che offrono più di quello che hanno: pagano sempre loro al bar o al ristorante anche se non hanno abbastanza denaro per se stesse, sono disposte ad accompagnarti in qualche posto anche se hanno altri impegni o hanno bisogno di riposo, regalano oggetti non comprando niente per sé, sono dispensatrici di tempo, di ascolto, di parole, di favori.
Mettono sempre i bisogni e le esigenze degli altri prima di se stesse, rinunciando alle loro priorità.
Sono persone che danno sempre e non chiedono mai, aspettandosi però, che qualcuno faccia lo stesso per loro.
Se poi, si decidono a chiedere qualcosa, alla loro richiesta si accompagna una pretesa maturata in tanto tempo di attesa che provoca invece rifiuto e ostilità.
Essere generosi non sempre è una virtù. Dipende dalle ragioni e dalle motivazioni che spesso sono nascoste alla mente razionale.
Esempi?
Alleggerire un senso di colpa, lavarsi la coscienza per un torto fatto, mettere l’altro nella posizione di debitore, tenere legata una persona, lasciare una buona immagine di sé, difendere l’ideale dell’Io, sentirsi eroine in un destino avverso, ambire ad essere i primi agli occhi di dio.
Donano imponendolo, con una forma di prepotenza che nasconde il bisogno di compensare un sentimento di frustrazione o di inferiorità.
In molti casi, quindi, la generosità serve più a chi la fa, che a chi la riceve.
Andrebbe anche bene se fosse una generosità proporzionata alle risorse (sia psicologiche che materiali) che si hanno in quel momento ma a volte non è così.
Dare più di quanto si possiede è una forma masochista di amare e di aiutare e mette a disagio chi la riceve. Spesso è inopportuna e l’altro, sentendosi manipolato reagisce con il rifiuto, con l’aggressività, con l’allontanamento.
E se fai loro notare questo atteggiamento, rispondono con permalosità istillando sensi di colpa.
Ciò che chiamiamo ingratitudine nasconde proprio queste dinamiche.
Bisognerebbe imparare la giusta misura anche nella generosità. A volte bisogna riconoscere e accettare che non possiamo dare ciò che vorremmo perché fare sacrifici o privarci di qualcosa di essenziale, mettere a rischio il nostro equilibrio psicofisico e la nostra stabilità economica significa fare del male a noi stessi e darsi “la zappa proprio sul piede dolorante”.
E’ importante ascoltarsi ed essere umili perché il bisogno di dare non sempre è utile e rischiamo di danneggiare noi stessi e i rapporti interpersonali.
L’ equilibrio tra il dare e il prendere, tra il ricevere e il restituire è la base per rimanere sani, per dare valore a se stessi e avere il rispetto degli altri.
Perché alla fine una generosità sproporzionata rende soli, incompresi e astiosi verso la vita.